Il Made in Italy è riconosciuto in tutto il mondo per la sua originalità, la sua creatività, il suo stile e la sua genuinità soprattutto nel comparto gastronomico. Ma è ancora così? Mangiare un piatto di pasta italiana, condire un’insalata con olio d’oliva italiano… mangiare pesce o carne italiana… E’ ancora possibile tutto ciò? Non proprio. Da anni è risaputo che molti degli alimenti e prodotti italiani sono oramai “compromessi” o “contaminati” da imitazioni e elementi non propriamente italiani. Un tradizionale piatto di spaghetti al pomodoro (che delizia il palato), è semplice e genuino! Ma è ancora del tutto italiano? Forse, e se siamo fortunati, (nella migliore ipotesi), il pomodoro probabilmente… (e non sempre è così), come pure (sperando) il basilico… Ma la pasta è italiana? Presumibilmente si, potremo pensare…, ma solo perchè prodotta in Italia…
La verità è che il grano italiano rischia di scomparire e ne esiste sempre di meno. Si, proprio il grano, l’elemento base per fare la pasta e la maggior parte dei piatti e prodotti tipici italiani. Infatti, ingenti quantitativi di prodotto straniero (grano) sono importati sempre più da paesi come Argentina, Hong Kong, Canada, Turchia, Singapore, Liberia, Marocco, Antigua, Sierra Leone, Cipro e perfino dalla vicina Olanda, arrivando da porti francesi o inglesi, grazie all’appoggio di attracchi portuali come quello Malta e Gibilterra, raggiungendo poi molti porti italiani e soprattutto quello di Bari. Il mercato del grano duro, subisce, annualmente e periodicamente, inspiegabilmente, grandi contrazioni di prezzo che inducono, i maggiori produttori di prodotti a base di grano, in Italia, ad importare grano da altrove perchè quello italiano risulta costoso e al limite dei valori di produzione. L’importazione dall’estero apre anche ulteriori rischi, come quello igienico e qualitativo.
Questa tendenza, di importazione estera, è ogni anno sempre più in crescita. Produrre tutto italiano diventa difficile e costoso. I prezzi di pane e pasta italiana, pur garantendo la qualità, diventano alti. C’è l’esigenza di intervenire, drasticamente e velocemente, con intelligenza e lungimiranza, per salvaguardare il grano italiano, evitando e allontanando tali speculazioni per difendere, in questo modo, la qualità, la genuinità e l’originalità della pasta e del pane italiano, oltre che, di tutti gli altri prodotti gastronomici italiani. Globalizzazione e mercato libero non significa perdere la qualità e l’originalità di un “pur semplice” piatto italiano di pasta al pomodoro!