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CONTE ALLA ROVESCIA…

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Conte” alla rovescia per un altro governo… Dopo la “ricca” giornata politica di martedì 20 agosto, che ha sancito la chiusura dell’esperienza di governo giallo-verde e conclusa con le di dimissioni di Giuseppe Conte, si apre il “Conte alla rovescia” per formare (o tentare di farlo), un nuovo governo. La “paternale” di Conte, Presidente del Consiglio, a Matteo Salvini ha, comunque, offerto una visione nuova di politica, una politica fatta di “richiami” e “rimproveri”, come un padre di famiglia fa ad un figlio che, inizialmente … sembrava seguire la via maestra ma che poi ha avuto degli improvvisi “colpi di testa”.

Sicuramente, la mossa estiva di Salvini, di dichiarare la “crisi di governo” in questo periodo, dimostra come il “sole” e la “sbornia” dei risultati delle politiche elettorali europee, abbiano sortito bene il loro effetto sui leghisti e sull’intero governo.
Il banco è saltato definitivamente!
Ora ci saranno le consultazioni da Mattarella che se riuscirà come un mago farà qualche magia e cacciando il coniglio dal cilindro, darà spazio alla formazione di un nuovo governo.
Ma del resto e come nel testo della canzone di Rino Gaetano…:

Pci psi (nun te reggae più)

Dc dc (nun te reggae più)

Pci psi pli pri

Dc dc dc dc

Cazzaniga (nun te reggae più)….”

…. oggi non si può più neanche “riformulare” la combinazione di un governo tra partiti con le proprie sigle… M5s-PD, FI-FdI, LEGA-FI…. ma si è passati ai “colori“…, quindi: … giallo-verde… giallo-rosso… e via dicendo, ora aspettiamo solo l’arcobaleno e se riusciamo ad averlo, ad ottenerlo, sarà sicuramente un governo stabile che durerà almeno 5 anni!

TIRO ALLA FUNE CON LA UE

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Sembra il tiro alla fune. Un gioco di forza che mette da una parte l’Italia e dall’altra la Commissione Europea. La data dell’8 luglio si avvicina, il giorno nel quale l’Ecofin, l’organo di controllo della Commissione, dovrà valutare e decidere se il nostro paese ha o meno infranto la regola del disavanzo eccessivo e quindi avviare una procedura che ammonisce e punisce l’Italia. Ma perché tanto scalpore? Non è certo la prima volta. La storia ci ricorda che già esistono tre precedenti, 2005, 2009 e 2018. Con il governo Berlusconi III, nel giugno del 2005, la Commissione europea avvia una procedura d’infrazione nei confronti del nostro paese per lo sforamento eccessivo del rapporto debito/pil. Ancora nel dicembre del 2009, sempre con il governo Berlusconi ma versione IV, il Consiglio dell’Unione europea applica la decisione 2010/286/UE che esplicita l’esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia e quindi rende ufficiale una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.

Commissione Europea – Bruxelles

Più recentemente con l’attuale governo M5S-Lega, nel novembre 2018, la Commissione segnala che il debito pubblico italiano in rapporto al Pil, nel prospetto del Documento programmatico di bilancio per il 2019, non rispetta la regola del debito, e asserisce che vi siano tutti i presupposti per l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo. Ripeto, perché tanto scalpore? Non è nuovo questo gioco. Il gioco del tiro alla fune, appunto.

Articolo pubblicato su ENA
(European News Agency)
TIRO ALLA FUNE CON LA UE

IL CAPO SCOUT PERSO TRA I BOSCHI…

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Per la rubrica “C’era una volta..”, proponiamo questa pillola riflessiva…


In politica la capacità di governare è l’attitudine maggiore che un “capo” deve avere per poter raggiungere gli obbiettivi. Per poter governare bene urge  avere il talento di saper ascoltare, l’intuizione di saper leggere le esigenze della società e soprattutto riuscire ad individuare la soluzione migliore per il paese. La determinazione è importante, anche la convinzione dell’idea, del programma.

Ostinarsi però è pericoloso, diventando sordi e arroganti si rischia peggio e cioè di firmare la propria fine e quella di un partito. Essere stati scout può significare molto, ma non è tutto. Peggio è che il “capo scout si perda tra i boschi ma se ne renda conto solo quando è troppo tardi.


C’era una volta… un “capo scout”…,
si è smarrito nel bosco?!
Dove è finito il “capo scout”?

***Ogni allusione è puramente casuale…

IL MARE DELLA SOLIDARIETA’ CHE NON BAGNA L’EUROPA

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Esiste un mare che bagna l’Europa, ma non è quello della solidarietà. Il recente e ennesimo caso della Sea Watch 3, ripropone come non mai il problema dei migranti e profughi, degli sbarchi nel Mediterraneo. Parliamo di vite umane che per un motivo o un altro sono alla mercé della loro stessa sorte.

Mai come in questi casi, il destino di una persona, è al ballottaggio prima dei trafficanti e poi della politica dell’ “Occidente civilizzato“. Migranti, profughi o rifugiati… sono persone, donne, uomini, bambini… esseri umani. I governi dei vari paesi europei fanno finta che l’Europa non abbia confini, né marittimi né territoriali, ma solo principi, interessi politici ed economici. Lo dimostra quest’ennesimo caso. Il governo italiano può avere le sue colpe. Naturalmente le forze politiche dell’opposizione si avvicendano ad accusare il direttivo italiano, anche a buon diritto ma come sempre con un “alone” di opportunità. I diritti umani sono prima di tutto.

sbarchi e giubbotti di salvataggio

Questo vale, però, per tutti i paesi del mondo oltre che per l’Europa per l’Italia. La nave in questione con le “47 anime” a bordo, batte bandiera olandese. Prima di chiedere aiuto all’Italia, l’ha fatto ad altri paesi, extracomunitari e europei. Qui la politica c’entra fino ad un certo punto. La Corte europea dei diritti dell’uomo ora si trova a gestire una diatriba tra Roma e Amsterdam, il diritto che si avvicenda con il dovere del soccorso umano, la pietà, l’umanità.

Basterebbe il semplice buon senso e non un gesto eccezionale di sacrificio.
Ma questo è un atteggiamento oramai raro, un sentimento estinto!”

ENA European News Agency

MANOVRA ECONOMICA, INTESA RAGGIUNTA

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Nella serata del 27 settembre, dopo una lunga riunione a Palazzo Chigi, il Governo italiano ha trovato l’accordo per la manovra economica. I leader dei Cinquestelle e della Lega la definiscono la manovra del cambiamento. Gli entusiasmi, è il caso di dire, sono alle “stelle”. Tra i punti importanti,

oltre allo sforamento del deficit, portato al 2,4%, c’è il superamento della legge Fornero e il Reddito di Cittadinanza. Matteo Salvini e Luigi Di Maio a loro dire, non temono le reazioni dei mercati. Il premier Giuseppe Conte, di ritorno dagli Stati Uniti, li aveva incontrati nel pomeriggio per limare le ultime cose. Poi si erano affrontati i temi del deficit con il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona e quindi con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. In tarda serata quindi, il premier ha informato il capo dello Stato, Sergio Mattarella. L’approvazione della manovra verrà quindi posta successivamente. Altri punti importanti sono: l’aliquota al 15% di tassazione per un milione di lavoratori, oltre 400.000 persone che possano andare in pensione, liberando così, altrettanti “potenziali” posti di lavoro, bypassando la legge Fornero. Chiusura delle cartelle esattoriali, investimenti per scuole, strade e comuni, iva bloccata e finanziamenti per i truffati dalle banche, chiudono il range dei provvedimenti più importanti. Definita la “manovra del popolo”, c’è il rischio altissimo della bocciatura di questa legge di bilancio italiana. Quale sarà l’opinione della Commissione europea?

ENA (European News Agency)

CHI GOVERNERA’ L’ITALIA?

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Le elezioni politiche italiane hanno decretato molti vincitori e anche tanti sconfitti. Il segnale è chiaro, il popolo italiano non ha gradito le politiche della sinistra degli ultimi anni o quantomeno non ha gradito Renzi e forse la sua “arroganza”. Questo risultato negativo per la sinistra che, in coalizione è andato poco sotto al 23%, ma in particolare del Partito Democratico che, da solo, è sceso a quasi il 19%, segna, quindi, quasi il collasso definitivo dei DEM e la definitiva bocciatura del suo segretario. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo con a capo Luigi Di Maio, ha guadagnato molto terreno e forse i voti persi dal Partito Democratico e di quelli che erano orami stufi di una “vecchia politica” legata alla “poltrona”, e comunque, questo risultato, ha segnato un traguardo storico per il movimento, superando il 30% (32%) da solo senza alleati o altri partiti.Il centrodestra d’altro canto rivendica la vittoria con la sua alleanza che ha raggiunto il 37% dei voti, alleanza formata da Forza Italia di Berlusconi, la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni, c’erano pure Noi con l’Italia UDC, ma che sembrano essere spariti ancor prima delle elezioni (non hanno raggiunto neppure il 2%). Ed ora? Chi governerà? I 5 Stelle che avevano già presentato la lista dei ministri prima del voto, si dicono pronti a governare, ma accettano il parere degli altri partiti, aspettandoli a colloquio. Salvini vuole fare il premier della sua coalizione, rivendicando il risultato straordinario del suo partito che ha trascinato l’alleanza intera al successo e  che quindi dovrebbe, a parer suo, governare da sola. Intanto Berlusconi annuisce ma non conferma la leadership di Salvini, d’altro canto aveva proposto Tajani come premier. Anche la Meloni mugugna e rivendica un ruolo, ma non si capisce quale. Insomma tutti sono pronti e si sentono legittimati a governare. A sinistra, dopo i malumori legati alle “false dimissioni” da segretario di Renzi, qualcuno o qualcosa fa muovere l’attenzione verso un’intesa con i 5 Stelle per governare con l’intento di portare avanti programmi comuni per il paese. Ancora una volta, con una legge che sembra fatta apposta per non far governare nessuno, la politica italiana, anche dopo il voto sembra in un grande stallo. Aspettiamo le mosse del Presidente Mattarella che dovrà dare un incarico a qualcuno, anche “esplorativo”, come spesso si usa dire …, che deve servire per sondare il campo e valutare le possibilità e i margini di accordo o le intese per formare un nuovo governo. Cosa succederà? Si formerà un nuovo governo o tutti di nuovo alle urne? Tutti vincitori o tutti sconfitti?

 

ENA (European News Agency)

PIU’ SLOT MACHINE CHE FARMACIE

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Cerchi una farmacia? Trovi una slot! In Italia ci sono meno di 20.000 farmacie sul territorio italiano. C’è una farmacia ogni 3.340 abitanti, su una popolazione di oltre 60 milioni di persone. E se cerchi un medico? Il Servizio Sanitario Nazionale conta 50.000 medici circa, da 2 a 4 per ogni 1000 abitanti. Ogni medico ha mediamente 1.100 pazienti. Per rendere l’idea, numero sufficiente di medici, che supera anche la media europea, ma, nel settore sanitario, di certo mancano infermieri e paramedici in Italia, più che medici. Questo solo per fare un esempio e per dire che, se dovesse capitare di aver un mal di testa forte, improvviso e,  invece di cercare un medico, tenti di procurarti un medicinale presso una farmacia, per fartelo passare, forse o quasi sicuramente, sarà più facile che trovi prima una slot machine o un punto scommesse aperto, anche di notte, invece di una farmacia! Esiste una slot machine ogni 140 abitanti, in Italia. Negli ultimi tempi sono comparsi, in internet, più di 400 siti dedicati al gioco d’azzardo. Il doppio rispetto alla media europea. Nel mondo delle scommesse, lavorano oltre 120.000 addetti in questo settore. Molte delle concessionarie del gioco d’azzardo, hanno sede a Malta, Cipro e Gibilterra. Discorso che riguarda i tributi e le tasse. Dal 2000 al 2014, il fatturato di questo settore è cresciuto del 350% (quasi 85 miliardi), mentre il PIL procapite è sceso del 7,5%. medico-famigliaLa ludopatia colpisce un italiano su 75.  (Ecco perchè è preoccupante che ci siano, sul territorio, più slot machine e punti scommesse che farmacie o medici…)jackpot-slot-machineL’ultima legge di stabilità di ottobre, aveva una bozza con l’ipotesi di poter far aprire altri 22.000 punti di gioco e sempre la legge di stabilità, poi, dovrebbe diminuire il numero di slot machine in Italia, da 6000 (esercizi, bar) a 1000 e i punti gioco ridotti a 15000. Le slot machine, quindi, saranno diminuite del 30%, ma (questo), solo, nell’arco di 4 anni, entro il 2019, quando ne saranno al massimo 265000, cioè una slot machine ogni 225 abitanti. In rapporto con altri paesi, per esempio, c’è che in Spagna, esiste, una slot ogni 245 abitanti, in Germania, una ogni 261 abitanti. Il termine “slot machine”, giusto per ricordarcelo, ha il significato di macchina mangiasoldi.. D’accordo che il governo ha puntato su questo settore per avere maggiori entrate tributarie, (si noti la pubblicità e le concessioni dilaganti di questi ultimi anni), ma invece di investire sul futuro fatto di idee, creatività e lavoro, si vorrebbe creare una società di dipendenti dal gioco, con nuovi malati che dipendono sul sistema sanitario nazionale, oltre che rovinare economicamente intere famiglie? Meglio una slot oggi che un cittadino sano, produttivo e contributivo, domani?

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DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO DI REVERSIBILITA’

scritto dalla Redazione de Il Satirico

Non si ha il coraggio di colpire ed eliminare direttamente alcuni “spregevoli privilegi“? O così facendo, si può in un sol colpo, estirpare definitivamente, un noto malcostume della casta politica (senza avere ritorsioni e rivendicazioni..) e nel contempo risparmiare milioni o miliardi di euro sulla pelle di tanta altra gente che già paga il conto salato dei buchi dello stato? Due piccioni con una fava? Mal comune mezzo gaudio! Bel colpo! Complimenti! Da diverso tempo, oramai, è venuta a galla la vicenda “vergognosa” dei vitalizi che vengono pagati da sempre, in alcuni casi da quasi mezzo secolo, a parenti di ex consiglieri regionali, onorevoli e senatori, politici di ogni genere e grado che anche per se pur pochi anni, hanno svolto il “lavoro” di politico in Italia; maturando però così, un vitalizio perenne, duraturo nel tempo e reversibile, esigibile dai rispettivi parenti incapaci di sostenersi economicamente e con “indecenti” (forse più per il coraggio di godere di tale privilegio) condizioni di vita, mogli nullafacenti, fratelli o sorelle senza reddito, figli inoccupati e via dicendo…. Un “diritto-privilegio” maturato, in molti casi, con pochi anni di esercizio politico e non certo dopo 40 anni e oltre di regolari contributi da lavoro.. Bene, questo è un aspetto. INPS-adempimentiL’altro aspetto, che invece è sul tavolo della discussione in questi giorni, è diverso, (quello delle “normali” pensioni di reversibilità..) ma per alcuni versi forse lo stesso, il problema è che tocca la maggior parte delle persone “vere” che, invece, questo diritto lo hanno realmente guadagnato sulla “pelle” dei propri cari (è il caso di dire), marito, padre, che ha lavorato per anni e anni, e che, con i suoi contributi ha garantito dopo la sua dipartita, una base economica alla sua famiglia.  Il nodo è sul fatto di voler far divenire l’attuale pensione di reversibilità, una prestazione assistenziale. Ciò porterebbe molte persone sotto la ghigliottina dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), che analizza e mette in conto, tutte le altre fonti di ricchezza, come ad esempio, il patrimonio immobiliare del nucleo familiare. Si rischierebbe che il possesso di un piccolo immobile (unico) o anche un box auto, potrebbe far superare la soglia Isee e far saltare la pensione a persone che invece proprio per le due realtà, pensione di reversibilità e piccola proprietà, vivevano decentemente. Nel mancare una delle due, cadrebbero in povertà; altro che contrasto alla povertà. Questo meccanismo è invece, (o sarebbe), molto valido, per tutte le “vecchie volpi” che da anni usufruiscono di tale reversibilità (come molti parenti di ex politici) che hanno ingenti proprietà immobiliari e altri fonti finanziarie, ma chissà come mai, questa riforma, se attuata, non sarà retroattiva e quindi non potrà toccare questi individui… (proprio quelli che invece dovrebbero essere coinvolti da riforme del genere).
Insomma si rischierebbe di colpire alcuni deboli che si trovano al limite e farli diventare di colpo poveri; non danneggerebbe certo, coloro i quali che hanno già un certo benessere economico, la privazione, appunto, di questa pensione.. porterebbe solo a privarsi di qualche sfizio o vizio, non certo la sopravvivenza (e tutto ciò, in relazione del tenore di vita acquisito).. Vero è che così, con l’Isee, la valutazione della ricchezza risulterebbe più oculata e precisa oltre che più equa, e anche se, secondo alcune ultime dichiarazioni dei ministri coinvolti in questa nuova proposta di legge, questa modifica, investirebbe le nuove pensioni di reversibilità e non quelle già esistenti, sorge, quindi, un dubbio:
è giusto creare, anche in questo caso, due realtà, completamente diverse, una che continuerà a godere di “vecchi vantaggi” e “privilegi” (e questo è il peggio) e un’altra che invece dovrà rendicontare tutto fino all’ultimo centesimo… (questo è giusto, ma…), come per le nuove pensioni da lavoro che coinvolge le attuali generazioni, le quali andranno (come è risaputo), più tardi in pensione e con molto meno soldi..? Giusto, sicuramente, è il fatto di regolamentare e riformare alcuni ambiti e aspetti previdenziali e pensionistici alquanto lacunosi e onerosi, ma non è giusto creare due mondi, uno di serie A e un altro di serie B e spaccare due generazioni… mantenendo però diritti e privilegi a chi ne ha goduto fino ad ora, in molti casi senza averne realmente e contabilmente i requisiti che invece si richiedono oggi, ma solo per il fatto che esistevano leggi che lo permettevano, privando però, ora, gli stessi diritti a tanti che di fatto li hanno guadagnati realmente. Da un eccesso si va ad un altro?! Di tutta l’erba un fascio o mal comune mezzo gaudio?

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LA BANCA SMARRITA TRA I BOSCHI

scritto dalla Redazione de Il Satirico

C’era una volta una banca, la Banca Etruria, che tutti conoscevano bene, sapevano dove era e cosa faceva. Molti o quasi tutti i suoi clienti, avevano, con sicurezza, lasciato i propri risparmi e qualcuno si era spinto anche oltre, investendo in prodotti un pochino più rischiosi ma “serenamenteconsigliati e proposti. Era la banca di “capuccetto rosso“, che aveva anch’ella lasciato a deposito i suoi pochi spiccioli risparmiati in anni e anni di sacrifici. Non tutti, però, sapevano che a capo di essa c’era proprio il “lupo cattivo“. Un bel giorno, però, a capuccetto rosso ed a molti dei suoi amici, che pure avevano lasciato soldi nella banca, venne l’esigenza di riprenderli. Si incamminarono, quindi, tutti insieme nei boschi per andare in banca a prendere i soldini, ma la banca non c’era più! Non si trovava più, era smarrita, sparita nei “boschi”. Una folla arrabiata e infuriata protestava nei boschi e nei campi, ma anche nelle vallate.
Il “consiglio generale dei saggi dei boschi“, (il maggiore potere rappresentante dei boschi e delle pianure), per non rischiare di essere messo “al rogo”, dalla folla inferocita, ha pensato bene di salvare la banca (e con lei, anche altre, che si erano già o si stavano smarrendo), varando un “decreto salva banche“…, ma questo, forse, ha salvato più il lupo che i poveri risparmiatori che lo stesso capuccetto rosso
No, non è una favola, ma una dura realtà! Una vicenda ben nota!

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