Come guidare a fari spenti… Questa è la sensazione che si prova oggi. La scomparsa di un personaggio che ha fatto la storia, si la storia, quella dei grandi misteri italiani. Un uomo al centro di tanti intrecci politici e economici. Il riferimento della massoneria italiana, a capo della loggia P2.
Un burattinaio strategico ma invisibile, che ha condizionato e pilotato gran parte della classe politica e dirigenziale d’Italia, in particolar modo negli anni 80.
La sua mano o forse la sua ombra, però, si è allungata fino alla sua morte. Coinvolto nei maggiori scandali italiani, non ne è mai uscito completamente sconfitto, anzi, è riuscito sempre a riemergere o forse mai ad affogare. Al centro di mille storie italiane, dal tentato golpe Borghese, alla strategia della tensione, al crac Sindona, il caso Calvi, la scalata a grandi gruppi editoriali, perfino il caso Moro, non si è fatto mancare collusioni con mafia e tangentopoli. Insomma un vero artista del malaffare all’italiana, un esempio che ha fatto scuola nella cultura truffaldina italiana.